CAMMINARE INSIEME

Notiziario n. 2 – Luglio 2016

È parte integrante del presente notiziario: la Convocazione dell’assemblea straordinaria, prevista per domenica 25 settembre 2016, la Relazione programmatica 2017 e lo schema di sintesi del Bilancio preventivo 2017 - così come prevedono le norme statutarie e regolamentari della nostra Associazione.

Direttore responsabile: Mario Censabella

 

SOM-MARIO

Abbaiare alla luna

1) Abuso dei permessi 104 per l’assistenza a familiari disabili - La Cassazione si pronuncia

2) I ricordi non possono essere sepolti

3) Ei fu

4) Ricordo di Mons.Edoardo Gilardi - di Marco Rolando

5) Penna e Calamario - Cronache di Casa Nostra

6) Un pomeriggio particolare - di Erica Monteneri

7) Notizie Utili:

 8) Ricordiamoli - dal 24 marzo al 12 luglio 2016

Coda di Rospo - La Cabala delle …decadi

 

ABBAIARE ALLA LUNA

La pruderie, ovvero, quando il complesso di inferiorità sembra superato ma in verità non abbastanza da scalfire l’incognita.
Il fatto: fra i vari call center che offrono i più diversi servizi ce n'è uno di lignaggio che ha la signorilità di riconoscerti sapendoti già cliente.
Cercavo, lo avevo smarrito, il numero telefonico di una gastronomia che un tempo non lontano era in Corso Venezia, a Milano, che per anni è stata conosciuta nella Milano bene per le sue prelibatezze: eccelleva per i suoi arancini, per il pollo allo spiedo e per i gamberoni in insalata, erano perfetti…
“Buongiorno, signor Mario, come posso aiutarla?…” era una voce di donna, incantevole, forse foriera di chissà quali piacevolezze. “Vorrei avere il numero di telefono della gastronomia Leoni…”; “…signor Mario io sono bravissima in cucina, perché vuole andare a spendere, sono un’eccellente cuoca. Saprei prepararle ogni cosa…”. Intanto io pensavo come poterle dire che mi sarei presentato brancolando con un …bastone bianco. “Lei abita a Milano?” “No, sono vicinissima, lei saprà raggiungermi facilmente…”. Mi sono sentito smarrito, quasi non sapevo come cavarmela. “…Volevo soltanto conoscere gli orari di apertura nelle prossime festività”.
L’episodio è di qualche anno addietro: la pruderie è rimasta in me viva e fantasiosa. Ancora oggi sono ad arrovellarmi pensando come sarebbe potuto essere quell’incontro per il quale provo ancora pruderie!

 

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1) ABUSO DEI PERMESSI 104 PER L’ASSISTENZA A FAMILIARI DISABILI - La Cassazione si pronuncia

Secondo l’attuale orientamento giurisprudenziale, l’abuso dei permessi della legge 104 viene riconosciuto dai Giudici anche reato, e non solo causa di licenziamento per il dipendente infedele. Il lavoratore che prende tre giorni di permesso retribuito per poter assistere un familiare invalido, ma poi, durante la giornata (anche in un arco di tempo minimo), svolge altre attività, oppure prende la valigia e parte con gli amici per una gita fuori porta, è passibile non solo di un procedimento disciplinare che lo può portare a perdere il posto, ma anche a un procedimento penale. Tale comportamento, infatti, costituisce anche una indebita percezione del trattamento economico ai danni dell’Inps. Alla magistratura che, invece, viene chiesto di accertare l’abuso dei permessi della legge 104 presi dal lavoratore dipendente per se stesso, sull’esposto avanzato dal datore di lavoro graverebbe anche l’ipotesi di accertamento sulla sussistenza, in capo al beneficiario dipendente, delle condizioni medico-legali richieste dalla normativa, con il rischio di incorrere in ulteriori effetti di disciplina penale, oltre a quelli appena menzionati collegati al rapporto di lavoro.-
La violazione dei permessi della 104 è, quindi, di un comportamento – “suscettibile di rilevanza penale” e, come tale, possibile di controllo anche attraverso un detective privato, al di fuori dell’orario di lavoro -
Sentenza Cassazione n.9749 depositata il 12.05.2016.

 

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2) I RICORDI NON POSSONO ESSERE SEPOLTI

Edda Marini, ex moglie di Roberto Kervin si è spenta l’8 aprile 2016 a Trieste dopo una lunga e dolorosa malattia.
Molti di noi ricordano sicuramente il loro simpatico essere insieme: era una coppia che si notava; mi dicevano sembravano due divi, suscitavano simpatia e tenerezza.
Roberto Kervin è stato il quarto Presidente nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi; a lui si deve l’impegno inteso a superare le difficoltà che si frapponevano a che si creasse l’Unione europea dei ciechi e successivamente l’Unione mondiale dei ciechi e la creazione dell’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della cecità ma soprattutto l’approvazione della legge 113 che tanta positività ha creato intorno all’attività dei centralinisti telefonici ciechi a tutela della loro professione.
A un certo momento è accaduto che Roberto Kervin si sia fatto distrarre da un nuovo sentimento, da qui la separazione dalla moglie Edda Marini e la decisione di dimettersi dalla carica di Presidente nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi.
Roberto Kervin non era certo un uomo da rassegnarsi a disperdersi nell’oblìo della gente.
Qualcuno che allora contava e poteva, gli era stato anche suggerito, avrebbe potuto offrire all’avvocato Kervin, che aveva a Trieste un ben avviato studio legale, la responsabilità dell’ufficio legale dell’Unione; ma così non è avvenuto, così Roberto Kervin con una iniziativa sbagliata ha dato forma e vigore all’Associazione nazionale privi della vista che qualche problema ha creato all’unitarietà dei ciechi italiani.
Ada De Crignis moglie di Ubert Perfler ha retto per diversi anni l’Unione Italiana dei Ciechi di Trieste con la fattiva e determinante collaborazione di Edda Marini che era la sua segretaria e brillante collaboratrice.
Ciao Edda, molti non ti dimenticheranno. Vivissime condoglianze a Tancredi che ha curato Edda con tanto amore.

MC

 

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3) EI FU

Non era il 5 maggio, era il 5 giugno 2016 quando la Presidenza Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha comunicato che Filippo Dragotto non era più.
Si era nel 1988 quando la fantasia di Tommaso Daniele aveva ipotizzato che una qualche manifestazione insolita, inusuale, poteva servire ad attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle realtà e le attività dei non vedenti, così è nato il primo raid ciclistico in tandem, una sorta di carovana viaggiante che in tandem regione per regione intendeva portare sulle strade, fra l’altro, il binomio cieco accompagnatore.
Ho partecipato al primo raid sponsorizzato Bottecchia, in verità mi ero pagato tutto da solo, che ha percorso le strade dell’Emilia da Forlì a Pescara.
Patron e Mister era Filippo Dragotto, un “signore” già maturo, che sporgendosi dalla Ammiraglia, dava ordini e organizzazione a tutta la carovana attraverso un megafono che non poteva non sentirsi: la sua voce era forte, potente e chiara, anche i più riottosi dovevano obbedirgli, così ogni situazione, anche la più imprevedibile si è sempre risolta al meglio.
Grazie Mister, non dimenticherò, non dimenticheremo mai la tua voce tonante, il tuo piglio, la tua autorità, che si imponevano attraverso un gran buonsenso e molta umanità, con i tuoi sermoni, le tue rampogne.
Quei raid hanno potuto essere soprattutto perché tu ne sei stato “la voce”; per diversi anni poi mi hai telefonato ricordandomi in particolari ricorrenze.
Non appena ho appreso che Filippo Dragotto non era più fra noi, ho telefonato ad Aldo Fracas che di tandem se ne intende e che ha partecipato a diverse edizioni, per ricordare l’Uomo, aneddoti e storie che non possono disperdersi nell’oblìo delle umane cose: le quotidiane conferenze stampa, i musici, il menestrello che giorno per giorno ci intratteneva con quartine che sapevano anche di antiche tradizioni, le cene innaffiate con vini imperdibili. Quando più avanti i “girini” sono stati ricevuti dal Papa, la gerarchia dell’Unione ha imposto che in Piazza San Pietro dovesse sfilare per primo l’atleta che portava la maglia numero 1.
L’ammiraglia, quel pomeriggio aveva spento i motori, in Piazza San Pietro non poteva entrare.
I rapporti fra Filippo Dragotto e Aldo Fracas non hanno mai avuto soluzione di continuità: il 26 maggio, sempre, anche quest’anno, perché era il giorno in cui Dragotto festeggiava San Filippo Neri.

MC

 

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4) RICORDO di Mons. Edoardo Gilardi di Marco Rolando

Se oggi siamo quello che siamo è perché alcuni uomini hanno dedicato la loro vita al bene dei ciechi. E poiché “un popolo che non ha memoria, non ha storia” riteniamo giusto riproporvi brevemente la figura di Monsignor Gilardi che tanta parte ha avuto nella vicende dei ciechi lombardi e non solo, di cui proprio la Fondazione Villa Mirabello ha proposto la commemorazione:
“Nato a San Giovanni di Lecco nel 1892 fu cappellano militare dei bersaglieri nella Prima guerra mondiale, esponendosi a molti pericoli nell'assistere i feriti più gravi, tanto da meritarsi cinque medaglie al valore militare. A guerra finita, nel 1920, fondò la prima casa di lavoro e patronato per i ciechi di guerra in Milano presso Villa Mirabello, ponendo grande attenzione affinché gli spazi venissero restaurati con cura e senso del bello.
Don Gilardi era convinto infatti che anche i ciechi, grazie alla loro particolare sensibilità, fossero in grado di godere di un contesto ambientale armonico. Come scrisse padre Giuseppe Riboldi "per lui i ciechi aspirano il bello come profumo, sentono la latitudine dello spazio e vi si orientano come il piccione viaggiatore in volo".
Nel 1931 diede vita alla Casa del cieco di Civate (Lecco), concepita con criteri allora di avanguardia per persone di cui pochi si prendevano cura.
Il sacerdote si dimostrò valoroso anche sul fronte culturale combattendo contro i pregiudizi che riguardavano i ciechi. Scriveva a proposito Luigi Filosi, futuro presidente dell'Opera Nazionale Ciechi Civili: "prese a demolire senza indugi e senza false pietà il mito del povero cieco, costruendo la figura umana del privo della vista che apre sul mondo attivo due pupille interiori più acute di quelle fisiche".
Fu presidente della Federazione europea dell’infanzia motulesa e dal 1945 fino alla sua scomparsa, commissario aggiunto dell’Associazione mutilati e invalidi di guerra.
Stretto collaboratore di don Gnocchi nel dopoguerra, alla morte di quest’ultimo e all’età di 64 anni, assunse la guida della Pro Juventute, ottenendo durante lo svolgimento di questo ruolo numerosi attestati di gratitudine per il suo amorevole spirito di sacrificio nell’alleviare le sofferenze umane.
Il sacerdote ambrosiano si spense in una cameretta dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano il 26 settembre 1962. Il Comune di Milano - che insieme a quelli di Lecco e di Civate lo aveva premiato con una medaglia d’oro - si sentì in obbligo di tributargli funerali gratuiti e le migliaia di persone presenti in Duomo alle esequie furono la più eloquente testimonianza di gratitudine per il suo benefico operato.”

 

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5) PENNA E CALAMARIO - CRONACHE DI CASA NOSTRA



Domenica 26 giugno il Circolo Paolo Bentivoglio dell’Unione Italiana dei Ciechi di Milano ha celebrato la propria assemblea annuale che quest’anno ha assunto particolare rilievo dovendosi rinnovare il Comitato Direttivo.
Sorvolo sulla completezza degli incarichi assembleari che mi hanno trovato distratto, comunque, Presidente di assemblea Rodolfo Masto, vice Presidente Maria Rosa Tavazzani e a seguire tutti gli altri incarichi necessari per lo svolgimento dei lavori assembleari compresi i componenti del seggio per il rinnovo del Comitato Direttivo.
Il Presidente Erica Monteneri ha predisposto tutta la documentazione relativa che è stata approvata all’unanimità.
Nel corso dei lavori assembleari che si sono svolti presso la sede del Circolo, in un clima di rumorosa partecipazione, vi è stata qualche insofferenza per la reattività di due soci. Quasi a conclusione dei lavori assembleari, fra gli altri, vi è stato un intervento con una prolissa elencazione e cronaca relativa ad alcune manifestazioni musicali di un certo rilievo.
Ancor prima dei risultati dei seggi, Rodolfo Masto ha confermato che Piero Pizzarelli anche per i prossimi anni sarà a rappresentare il Presidente e la Sezione di Milano.
Il Comitato del Circolo è composto da 9 unità, 4 nominati dall’Assemblea: Luciana Bellinzona, Erica Monteneri, Flavio Fera, Maria Gabriella Colombo, gli altri 4 saranno nominati, oltre al rappresentante del Presidente, già noto, nell’ambito della riunione del Consiglio sezionale dell’11 luglio. Il Presidente del Circolo scaturirà dalla prima riunione del suo Comitato; a mio avviso non potrà che essere Erica Monteneri che ha saputo, nel corso dei suoi mandati, essere un vulcano di iniziative culturali e ricreative di notevole spessore.
Concludo con una osservazione personale: non sempre gli elettori riescono ad essere obiettivi tanto da riconoscere con il suffragio i meriti conquistati sul campo dai candidati.
Nel corso della riunione dell’11 luglio il Consiglio Direttivo della Sezione, ha integrato, con quattro consiglieri di sua spettanza, il Comitato Direttivo del Circolo nelle persone di:
Nerio Contavalli, Fabio Dragotto, Rosanna Galbusera, Luciano Merati.

 

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6) UN POMERIGGIO PARTICOLARE  di Erica Monteneri

Milano 21 giugno ore 14.15
La voce limpida e sorridente di Luisa apre l’ottavo meeting di Kaleidos incentrato sul tema “il dolore delle donne e nelle donne – la violenza di genere”.
Un allegro gruppo di donne si salutano rapidamente, appartengono a diverse fasce d’età, svolgono professioni diverse, sono vedenti e non vedenti, tutte interessate per diversi motivi alla trasmissione.
Donatella è una giornalista, ma è stata per anni volontaria del telefono rosa, Federica lavora presso l’università delle donne, Giovanna e Dana hanno provato sulla loro pelle la violenza maschile, Giulia sostiene di essere gravemente condizionata dai figli.
Rapidi saluti e si comincia ad ascoltare. Esclamazioni e commenti accompagnano la bella intervista della prof. Grazziottin sul dolore delle donne, tutte si riconoscono nelle sofferenze che la dottoressa descrive, durante il brano musicale sostengono che bisogna preparare meglio sia gli uomini che le donne alla conoscenza di una sessualità troppo spesso riconosciuta solo ai maschi.
Appassionante l’intervista di Alessandra Kusterman che dipinge un affresco terribile delle varie forme di violenza e dei caratteri tipici dei soggetti violenti; l’illusione delle donne, dice Dana, è credere di poterli cambiare con il loro amore e Giovanna dice che il marito la impietosiva dopo le percosse, piangendo e giurando che non l’avrebbe fatto più; Giulia, 75 anni, parla delle violenze psicologiche che lei stessa subisce da figli egoisti che per la loro comodità non le fanno scegliere la vita che vorrebbe e dice una frase che mi ha colpito fortemente: “mi uccidono gentilmente, non mi fanno mancare nulla dal punto di vista materiale, ma non posso andare a teatro, non posso viaggiare come vorrei, non posso ricevere le amiche quando vorrei, non posso gestire il mio denaro.”
Tutte conveniamo che un iceberg sommerso è proprio la violenza psicologica sulle persone indifese, in particolare gli anziani.
Nel frattempo Luisa ci propone un quiz e tutte ci diamo da fare allegramente per risolverlo e naturalmente c’è qualche dito più veloce dei nostri.
L’intervento dell’avvocato Marilisa D’Amico accende il dibattito sulle unioni civili omosessuali e parla della necessità di impegnarsi contro il bullismo nelle scuole. Tutte noi siamo dell’idea che la nostra associazione debba in tutti i modi opporsi a qualsiasi forma di violenza a protezione non solo delle donne, ma anche dei bambini, dei giovani e degli omosessuali. Tutte noi riteniamo importante con Luisa il ruolo del telefono rosa a difesa delle donne ed io in particolare chiedo alla presidente del telefono rosa Gabriella Carieri Moscatelli se abbiano case attrezzate anche per le non vedenti poiché mi sono stati segnalati vari casi di donne che si sono sentite rifiutare l’accoglienza in case protette perché non vedenti. Il nostro invito è quindi di formare operatori con competenza specifica.
Un frastuono incredibile nel gruppo di ascolto accoglie la vincita di una macchina del caffè e ci ripromettiamo di riunirci una volta al mese per discutere e sorseggiare un caffè gentilmente offerto dall’Unione Ciechi.
Donatella è scettica circa i gruppi di mutuo aiuto per uomini violenti dell’associazione maschile plurale o i gruppi di disintossicazione alla violenza proposti dal magistrato Paolo Martinelli. In tanti anni di volontariato al telefono rosa, non ha mai sentito di violenti pentiti, il tragico bilancio dei femminicidi e delle follie ad essi correlati fanno dubitare della possibilità di rinsavimento dei maltrattanti.
Tutte comunque siamo convinte di dover fare qualcosa per opporci fattivamente alla cultura della violenza, sia cercando di influenzare i mas media perché non propongano sempre immagini di belle donne oggetto “pret a scopè”, secondo una formula che abbiamo creato al momento sentendo l’intervista della Zanardo, sia promuovendo momenti di incontro formativi con psicologi, magistrati, forze dell’ordine per aiutare le donne a rispettare se stesse, a individuare le spie di un carattere violento, a realizzare una vera e propria rivoluzione culturale che finalmente riconosca alla donna una vita libera da pregiudizi e da condizionamenti.

 

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7) NOTIZIE UTILI

  • Chiusura Uffici

Gli uffici sezionali rimarranno chiusi per ferie dall’8 al 26 agosto.
Come negli anni precedenti la Sezione sarà comunque impegnata a offrire il servizio di accompagnamento. Occorre telefonare, con il preavviso di almeno due giorni lavorativi, da lunedì a venerdì, dalle ore 10 alle ore 13, chiamando il numero 02/783000. Solo per le emergenze e negli orari di chiusura degli uffici telefonare al numero 393 33 43 605.

 

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  • Radio Hinterland

Le trasmissioni settimanali tenute da Mario Censabella presso Radio Hinterland su 94,600 Mhz e streaming riprenderanno da martedì 28 settembre.

 

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8) RICORDIAMOLI dal 24 marzo al 12 luglio 2016

Bassi Milena – Cassinelli Ermanno Gervasoni Bruno – Marinoni Annamaria Martino Ciro – Murò Angelina – Patanella Antonio – Polzato Longino -

 

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CODA DI ROSPO
La Cabala Delle …Decadi

Mi piace transitare nel passato rivivendo episodi di anni addietro con persone che ora non sono più che hanno rappresentato momenti e sentimenti mai sopiti.
Eravamo 4 amici: reciprocità di sentimenti, il gusto per la buona tavola, per le donne e solidarietà, ci hanno legato per diversi anni anche se, i momenti di incontro effettivi si possono contare sulle dita di una mano. Eravamo 4 persone che per le più diverse circostanze si sono incontrate organizzate da uno di noi che anche per struttura fisica e carattere aveva l’iniziativa di essere generoso anfitrione.
Armando Valsecchi nato a Merate nel 1903 da una numerosa famiglia che sapeva districarsi fra l’attività di cavallanti e la produzione e la messa in opera di pavimentazioni. Lo avevo conosciuto quando anche lui era ospite dell’Unione Italiana dei Ciechi di Milano; erano i primi anni 60, l’Unione di Milano, era un’iniziativa sperimentale, gestiva una casa vacanze a Forte dei Marmi.
Valsecchi possedeva ancora un piccolo residuo visivo, si adoperava aiutando coloro che fra noi erano in difficoltà, portava con disinvoltura un berretto con visiera della Marina, lo chiamavano “Capitano”, ne era orgoglioso.
La sua storia: a 20 anni, geometra, possedeva già un’automobile che gli rendeva facile lavorare e vivere sul lago di Spinone con una giovane signora e con un bambino; poi l’idea di partecipare a un concorso a Roma indetto dall’impresa di costruzioni Vaselli e così è disceso l’impegno di recarsi in Africa per collaborare a che si costruissero le strade italiane in quel Continente.
Era stato incerto se partire, in Italia non gli erano mancate certe occasioni: il recupero in un corso d’acqua di una lettera molto compromettente, che una signora aveva smarrito in seguito a un incidente d’auto, gli aveva consentito di vivere un’avventura d’urlo dopo che la signora per gratitudine lo aveva ricevuto nel proprio castello avvolta in una vestaglia che non nascondeva del tutto un corpo e qualità non comuni.
In Africa non gli sono mancati i disagi e pericoli edulcorati ogni tanto dalle esuberanze delle dancale; il suo destino era comunque segnato: i raggi del sole, allora non si aveva la precauzione di proteggere gli occhi, gli hanno procurato gravi lesioni che lo hanno portato quasi alla cecità.
Questo disagio ha costretto Valsecchi a farsi ricoverare nella casa del Cieco di Civate ove, i casi della vita sono davvero imperscrutabili, l’attività della sua famiglia aveva collocato diverse pavimentazioni. Io ho conosciuto Valsecchi in seguito a quella sua condizione e per diverse circostanze conseguenti a delle mie convenienze si era integrato nella mia famiglia di allora, tanto da farsi chiamare Papà Nando.
La mia confidenza era tale, senza peraltro mancargli troppo di rispetto, da farlo oggetto di innumerevoli scherzi. Papà Nando era perseguitato dalla convinzione di essere affetto da reumatismi; un giorno gli ho dato un “ovulo” dicendogli, date le dimensioni, che era una supposta miracolosa per i suoi mali. Quando ha saputo la verità era terrorizzato dal fatto di doversi magari recare al pronto soccorso per le dimensioni del medicamento e per l’improprietà dell’uso. I suoi dolori lo portavano anche a essere improvvido: una sera in bagno ha trovato un tubetto che sembrava servisse a lenire i suoi guai: si è spalmato abbondantemente il contenuto, era un revulsivo, sugli organi genitali, immaginate i clamori non sufficientemente leniti dai bacili di acqua fredda.
In una diversa situazione è accaduto che egli mi accompagnasse da un farmacista per delle medicine urgenti per mio figlio; mentre eravamo sull’autobus l’ho legato con la cintura del suo cappotto al sedile del mezzo, nel frattempo era giunta la nostra fermata, io ero già sceso e lui a gridare come un’aquila, perché non riusciva ad alzarsi, è intervenuto un passeggero a trarlo d’impaccio.
Una notte, eravamo in campagna, gli avevamo incastrato fra la parete e il suo letto una vecchia e buona gallina, il suo chiocciolare lo aveva tanto spaventato che aveva minacciato di bruciare la casa.
Papà Nando non era contento della sua vita, avrebbe voluto avere un diverso destino. Avevamo appreso la notizia, vi erano buone prospettive di realizzazione che la giovane signora di Spinone era ora proprietaria di un Hotel alla Presolana, e che, vedova, poteva essere un buon partito. Lo abbiamo accompagnato alla Presolana e indicandogli dov’era la ricca vedova: dopo un colloquio di oltre mezz’ora, lui avanzava per cercare di scorgere gli antichi lineamenti, lei arretrava, giunta a ridosso della parete, il colloquio ha avuto termine un poco ruvidamente: ci voleva accoppare…
Torniamo indietro, mi sono fatto prendere dagli avvenimenti, Valsecchi non era ancora Papà Nando, erano i tempi in cui l’Italia aveva perso le colonie e lui era stato applicato all’ufficio stralcio dell’Africa orientale italiana. In quel contesto non ha mai capito quale fosse il suo vero ruolo: si annoiava, e così ha inventato una sorta di borsa nera utilizzando uno sgabuzzino concessogli da un Gerarca; di notte andava nell’Agro Romano per tornare al mattino a prendere servizio vendendo tutto quanto era riuscito a trovare in quei tempi, non facili. Valsecchi mi raccontava di come una notte a causa i una brusca frenata del treno una sua valigia piena di uova fosse rotolata nel corridoio, sorrideva pensando all’intestino di due militari che, affamati, avevano sorbito quasi tutte quelle uova.
Armando Valsecchi era un uomo di iniziativa, non si era nel frattempo fatto mancare nulla, si era sposato con una prosperosa ciociara; una notte, delle truppe di colore avevano fatto irruzione nella sua villetta e lui, legato a un palo aveva assistito a che quei negri si sollazzassero.

Dario Formigoni – 1913, era fra noi il più importante, docente di educazione musicale, era dotato di una particolare cultura umanistica, aveva ricoperto i più diversi ruoli della dirigenza dell’Unione Italiana dei Ciechi, da quelli locali a quelli nazionali, oltre ad essere stato negli ultimi anni Presidente della Biblioteca Italiana per Ciechi Regina Margherita di Monza.
Il maestro, così lo chiamavamo tutti, per gran parte della mia vita mi ha trascinato con sé facendomi ottenere molte gratificazioni, a lui, e a tutta la sua famiglia sono sempre stato legato anche affettivamente.
Proveniva da una facoltosa famiglia di agricoltori mantovani, era un signore in ogni momento della sua vita.
I quattro amici hanno avuto la possibilità di essere suoi ospiti in diverse occasioni, tavole imbandite e buon vino non sono mai mancati. L’ospitalità era particolarmente gradita e resa ancora più piacevole dalla cortesia e dai sorrisi della signora Adriana che, medico, aveva saputo con la propria intelligenza e carattere perdonare e controllare l’indomita propensione che il proprio marito aveva per il gentil sesso.

Luciano Albizzati - segretario per molti anni dell’Unione Italiana dei Ciechi di Como. In quei tempi essere segretario di una sezione dell’Unione era pionieristico e particolarmente importante. Luciano aveva dei tratti signorili, era compito, un poco timido, accompagnava volentieri tutti quei non vedenti che si presentavano bene e che non lo facevano sfigurare. In casa sua si entrava solo muniti di pattine. La moglie era ospitale, robusta e forte, come sosteneva il marito che quando viaggiavano era solo suo compito caricare le valigie sull’auto, allora non erano ancora munite di rotelle. Luciano Albizzati soffriva di qualche rispetto umano: un giorno gli ho chiesto di accompagnarmi a Chiasso a comprare dei sigari, allora fumavo. Pensando di transitare alla frontiera con qualche maggiore riguardo in più mi ero dotato di un vistoso bastone bianco: ci hanno fatto scendere dalla macchina, hanno smontato il mio bastone bianco dicendo che poteva contenere droga. Poi è andato tutto bene. Luciano Albizzati non mi ha più accompagnato in Svizzera.

Mario Censabella – 1933, sono l’unico superstite, ho avuto da quegli amici grandi insegnamenti.

MC

 

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ASSEMBLEA STRAORDINARIA DELLA SEZIONE PROVINCIALE DI MILANO PER L’ANNO 2016 AVVISO DI CONVOCAZIONE DIRITTO DI PARTECIPAZIONE

Caro amico,
Cara amica,

l’Assemblea straordinaria dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Sezione provinciale di Milano è convocata per domenica 25 settembre 2016 presso la sede del Circolo “Paolo Bentivoglio” - Via Bellezza, 16, ore 8.00 in prima convocazione ore 9.00 in seconda convocazione, in questo caso l’Assemblea sarà validamente costituita indipendentemente dal numero degli associati intervenuti.
Si ricorda che per avere diritto al voto palese in assemblea, occorre essere soci della sezione e in possesso della tessera regolarmente rinnovata. Coloro che non avranno ancora ottemperato al rinnovo della quota 2016, potranno adempiervi in quella circostanza.

 

Ordine Del Giorno

1. Nomina del Presidente, del Vicepresidente e del Segretario dell’Assemblea.
2. Nomina di tre questori per l’organizzazione assembleare.
3. Nomina di tre scrutatori per le votazioni palesi in sala.
4. Lettura, discussione e proposta di approvazione della Relazione Programmatica anno 2017.
5. Lettura, discussione e proposta di approvazione del Bilancio Preventivo anno 2017.
6. Varie ed eventuali.

 

Pranzo sociale:

Coloro che si saranno prenotati con le modalità di seguito elencate potranno partecipare al pranzo sociale che quest’anno, è organizzato presso un’antica osteria nelle campagne lodigiane, dove ritroveremo i vecchi sapori delle tradizioni lombarde.
Il trasferimento avverrà a mezzo pullman con partenza intorno alle ore 12.30, successivamente alla conclusione dei lavori assembleari, dalla sede del Circolo Paolo Bentivoglio.
Il ritorno a Milano è previsto intorno alle ore 18.00, con sosta intermedia presso una stazione della metropolitana, prima di quella conclusiva, in Via Bellezza.
Le prenotazioni possono effettuarsi anche da subito presso la nostra segreteria versando la relativa quota entro e non oltre mercoledì 21 settembre. Quota pro capite 30 euro, comprensiva del trasporto in pullman, per il non vedente e il proprio accompagnatore. Per familiari e amici, la quota di partecipazione è di euro 35.
Le prenotazioni dei tavoli per il pranzo dovranno avvenire contestualmente al versamento delle quote relative, non potranno essere accettate oltre la data prestabilita.
Le quote pro capite sono politiche, la sezione si fa carico quindi della differenza, anche per questa ragione le somme versate non potranno essere restituite a coloro che saranno assenti a qualsiasi titolo.
Ricordiamo inoltre che, salvo richieste particolari, la partecipazione al pranzo è riservata ai soli soci della Sezione.
L’organizzazione, come sempre, ha precise regole alle quali occorre attenersi e collaborare affinché il nostro impegno possa scorrere al meglio.
L’Unione si intende sollevata da responsabilità per eventuali danni a persone o a cose che dovessero verificarsi nel corso dell’intera manifestazione.

 

RELAZIONE PROGRAMMATICA PER L’ANNO 2017

ASSEMBLEA DOMENICA 25 SETTEMBRE 2016 CIRCOLO CULTURALE E RICREATIVO PAOLO BENTIVOGLIO VIA BELLEZZA, 16 MILANO

Carissime socie e carissimi soci,

la predisposizione del bilancio programmatico e la conseguente relazione riguardante i programmi che la Sezione intende perseguire nell'anno successivo è ormai diventato uno dei compiti più complessi. Infatti, mentre da una parte, i tanti problemi che interessano il nostro mondo sono ben chiari, dall'altra, la persistente crisi economica e l'incertezza normativa che favoriscono il rimbalzo di responsabilità tra le varie Istituzioni rendono davvero difficile programmare il futuro.
Ripercorriamo, dunque, la relazione morale approvata nell'aprile scorso e, dopo una breve analisi degli argomenti trattati, proviamo a definire, pur nei limiti sopra descritti, un documento programmatico realistico dove le finalità della nostra Unione si affermino con forza al di là dei condizionamenti posti dalla situazione contingente.
Partiamo, e non è una casualità, dai nostri giovani che stentano a ritrovare servizi di consulenza scolastica in linea con la grande tradizione milanese e lombarda, ormai fortemente precarizzati a causa di una miope interpretazione della legge Delrio, normativa che avrebbe dovuto riordinare il sistema delle Provincie e, al tempo stesso, costituire le Città Metropolitane.
Il Governo e la Regione dicono di aver messo in campo risorse sufficienti ma poi gli uffici preposti della Città Metropolitana di Milano, ai quali continuano ad essere attribuite le competenze, rimangono inerti, confusi, svuotati di personale che chiede di essere messo in mobilità nella comprensibile ricerca di approdi occupazionali più sicuri.
Certo, a soffrire per la riforma degli Enti Territoriali, oggi largamente incompiuta, non siamo solo noi ma per quanto ci riguarda la situazione è veramente grave perché, così come ha recentemente affermato il Tar Lombardia nella sentenza concernente i servizi tiflologici, l'Ente preposto al soddisfacimento delle legittime istanze dei cittadini con disabilità visiva è inequivocabilmente la Città Metropolitana che, là dove costituita, eredita senza dubbio le competenze della soppressa Amministrazione Provinciale.
Anche i tipici percorsi professionali le cui competenze in Lombardia fanno capo alla Regione, risentono del clima incerto, frutto di una carenza legislativa che favorisce in tutto il Paese il proliferare di esperienze discutibili, condotte spesso più nell'interesse degli enti gestori che in quello dei ragazzi. Essi si ritrovano sovente con una preparazione incompleta che impedisce di ricostruire un rapporto proficuo con il mondo imprenditoriale.
Spostando l'orizzonte al comparto universitario, il giudizio della Sezione che vanta, in sinergia con l'Istituto, numerosi contatti, rimane sospeso, influenzato da azioni positive legate al potenziamento dei servizi rivolti agli studenti disabili visivi ma poi compromesso dall'assenza di progetti strutturati in grado di favorire l'effettivo inserimento dei nostri ragazzi nel mondo del lavoro.
Sì lavoro, parola magica che per i ciechi è stata e sempre sarà sinonimo di riscatto, da perseguire e conseguire con ogni mezzo, nonostante la società appaia sempre più disattenta alle legittime aspirazioni di chi, pur non vedendo, pretende il giusto ruolo nella comunità.
Oggi questo processo si è fortemente rallentato, un po' per la crisi che ha investito il mondo del lavoro e un po' per il venire meno dell'azione specifica condotta dagli Uffici Territoriali facenti capo al Ministero del Lavoro che hanno nel tempo subìto un confuso scivolo di competenze a favore degli Uffici delle Provincie.
A ciò si aggiunga una frastagliata emanazione di Leggi e Circolari Ministeriali non sempre coerenti che hanno favorito le interpretazioni più fantasiose, spesso in cattiva fede, della legge 113/85, incredibilmente data per morta proprio dai Centri Provinciali per l'Impiego e dalle tante Agenzie nel frattempo createsi, oggi veri e propri fantasmi, anch'essi disastrati dalla nuova riforma delle Provincie.
In questo quadro, la nostra Sezione, anche in forza della sentenza n. 50 del 12 gennaio 2016 del TAR, si impegnerà con tutte le forze per il ripristino dei servizi educativi rivolti agli studenti disabili visivi, nella forma della presa in carico, aborrendo con fermezza la deleteria suddivisione dei vari servizi che, a discapito della qualità, persegue unicamente lo scopo di un risparmio, di fatto, solo apparente.
Per raggiungere questo obiettivo prioritario, la Sezione non lesinerà risorse e, oltre a promuovere il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati, ad esempio le famiglie e l'associazione Ageranvi, se necessario tornerà a chiedere a tutti i soci di scendere in piazza rinnovando il principio solidaristico che impressionò l’Italia durante la marcia del dolore nel 1954.
La speranza è quella di non dover ricorrere nuovamente al Tribunale ma, se saremo costretti, questa volta chiameremo politici e dirigenti a rispondere personalmente delle loro inadempienze. Basta scherzare con il futuro dei nostri giovani!!
A proposito dei corsi professionali, la Sezione al fianco del Consiglio Regionale e della Presidenza Nazionale, darà ogni supporto per la definitiva approvazione della riforma della legge 113/85 che dovrebbe riordinare sia le procedure per il collocamento che gli aspetti legati alla formazione professionale.
Fino ad allora saremo vicini al nostro Istituto affinché, nelle more dell'approvazione della nuova legge, possa, seppur nel perimetro ristretto della vigente normativa regionale, continuare ad organizzare i tradizionali corsi professionali di avviamento al lavoro.
Attraverso il coinvolgimento dei Rettori delle Università, la Sezione cercherà di favorire un rapporto più stretto con gli Atenei milanesi spronandoli, così come avviene per gli altri studenti, a promuovere tirocini professionali anche per i nostri giovani, attraverso un costruttivo coinvolgimento del mondo dell'impresa che, in considerazione della mediazione dell'Università, potrebbe superare i tanti pregiudizi e stereotipi che ancora limitano le carriere professionali dei nostri giovani.
In un quadro di rinnovata fiducia, perseguiremo, di concerto con l'Istituto, rapporti più stretti e proficui con Assolombarda e Confcommercio, perché a Milano e in Lombardia, più che in altre parti d'Italia, è possibile arrivare alla firma di protocolli d'intesa capaci di favorire, così come è avvenuto in un recente passato, assunzioni condivise.
È chiaro comunque che anche nostra realtà guarderemo sempre con grande rispetto alle procedure legate al collocamento obbligatorio.
A scanso di equivoci, è bene precisare che in questo settore il compito dell'Unione deve tornare ad essere determinante. Infatti, gli imprenditori, memori dei ruoli che aveva l'Unione nel favorire l'assunzione “dell'uomo giusto al posto giusto”, apprezzerebbero la presenza di un organismo di garanzia finalizzato alla tutela da quei comportamenti poco professionali che certi persone cieche non disdegnano di mettere in atto, causando un giudizio negativo su tutta la categoria.
Affermiamolo senza remore: abbiamo perso numerosi posti di lavoro a seguito delle trasformazioni tecnologiche ma molti altri si sono persi per un atteggiamento poco professionale di alcuni di noi.
La legge 104 è una conquista ma se diventa un abuso prima o poi diventa portatrice di sconfitte.
Tra formazione e lavoro si inserisce il delicatissimo tema dei giovani con disabilità visiva che in numero sempre più crescente, sono interessati, in forma più o meno grave, da patologie aggiuntive alla cecità, lasciati spesso soli dalle Istituzioni, troppo spesso impegnate, anche in questo delicatissimo settore, a rimbalzarsi responsabilità e competenze, lasciando alla sola famiglia gran parte del peso della gestione quotidiana.
A parole, tutti plaudono al coraggio dei genitori che, a costo di sacrifici e rinunce, gestiscono a casa i loro figli, anche in età molto avanzata, rimandando nel tempo l'inevitabile ricovero. Purtroppo alla loro richiesta di aiuto, spesso si frappone una burocrazia cinica che li costringe ad estenuanti peregrinazioni tra i vari uffici della Pubblica Amministrazione.
In questo settore, l'impegno della Sezione sarà composito: da una parte, dovrà battersi al fianco del Consiglio Regionale perché, così come prevede la riforma sanitaria, venga istituito uno sportello unico dove poter richiedere tutti i servizi e, dall'altra, dovrà potenziare i momenti d'ascolto e di consulenza psicologica rivolti alle famiglie.
In ossequio alle linee guida approvate in occasione del recente congresso di Chianciano, la Sezione favorirà l'apertura di Centri specializzati di prossimità come CDD e RSD e di strutture dove possa essere organizzato il servizio "Dopo di Noi", anche alla luce dell'approvazione della recente specifica normativa.
In particolare, la Sezione seguirà il completamento del ventaglio di servizi proposti dall'Istituto che prevede l'inaugurazione del nuovo CDD, indicativamente nella primavera prossima e l'avvio dei lavori di ampliamento e messa a norma di Casa Famiglia, che consentirà il corretto riequilibrio delle varie unità d'offerta e, tra queste, il Servizio “Dopo di Noi”.
Citando Casa Famiglia, il pensiero corre inevitabilmente ai nostri anziani sempre più numerosi e soli. A loro continueremo a prestare la massima attenzione attraverso i servizi complementari legati al Servizio di accompagnamento per il quale torneremo a chiedere sostegno al Comune di Milano, così come già avviene nelle città più importanti del Paese. Per questo servizio che soddisfa oltre 100 richieste giornaliere, la Sezione è orientata a chiedere, dunque, all’Amministrazione Comunale un supporto economico proprio per far fronte agli alti costi sostenuti annualmente attestatisi intorno a 100.000 euro.
Sempre per i soci anziani, con ridotta autonomia e mobilità, potenzieremo la collaborazione con la RSA dell'Istituto, in modo da poter offrire servizi sanitari e socio-assistenziali specifici direttamente al domicilio degli interessati, mediante l'utilizzo di voucher messi a disposizione dalla ASL.
Agli anziani ciechi e soli ricoverati presso le tante Case di Riposo di Milano e Provincia (circa 60) la Sezione continuerà ad offrire tutela iscrivendoli d'ufficio all'Unione e garantendo loro visite periodiche da parte di un gruppo di soci volontari che svolgono davvero un servizio encomiabile.
Per chi ha i capelli grigi ma salta ancora come un grillo, la Sezione spera, superato un delicato momento economico, di poter finalmente organizzare con continuità servizi specifici come i corsi di informatica e di autonomia.
Dal settore assistenziale passiamo al servizio patronato, interessato in questi ultimi anni da un forte incremento di richieste. La Sezione, quindi, intende potenziare detto servizio assicurando il disbrigo di pratiche sempre più complesse e per far ciò, chiederà la riconsiderazione della convenzione con l'ANMIL.
Dal patronato alla predisposizione dei progetti per il Servizio Civile che il Segretario Sezionale predisporrà con la solita professionalità e cura affinché, come di consueto, alle nostre proposte venga sempre attribuito il massimo punteggio.
L’auspicio è quello che in futuro non si verifichino ritardi nelle assegnazioni così come sfortunatamente è avvenuto negli anni precedenti.
A conclusione di questo capitolo, è utile rimarcare ancora una volta che nella gestione dei volontari esistono regole rigide d'ingaggio fissate dal Ministero che tutti i fruitori del servizio devono rispettare.
Tra i vari servizi che la Sezione intende potenziare, ricordiamo: il Servizio di Consulenza Giuridica a cura dall'Avvocato Nicoletta Dal Cero, lo sportello di primo aiuto a cura dalla Dottoressa Erica Monteneri e il nuovo sportello di consulenza psicopedagogica dedicato ai ragazzi e alle loro famiglie
gestito dalla Professoressa Rosaria Girotti e dallo Psicologo Eugenio Tomasoni. Girotti e Tomasoni propongo anche incontri tra i soci dedicati all’autonomia.
Completata la relazione programmatica 2017 nella parte dedicata ai servizi alla persona, la Sezione ribadisce l'impegno a sostenere con grande convinzione il Gruppo Sportivo Non Vedenti e il Circolo Culturale Ricreativo Paolo Bentivoglio protagonisti entrambi, secondo le specifiche finalità, di momenti di aggregazione importantissimi. Si deve dare atto che queste due realtà sono cresciute nel tempo e svolgono oggi una funzione sussidiaria della Sezione, proponendo nell’ambito delle rispettive competenze, un ventaglio di attività particolarmente utili ed apprezzate dal corpo associativo e non solo.
Ai rispettivi Direttivi, recentemente rinnovati, giungano gli auguri di buon lavoro unitamente all’invito a ricercare maggiori sinergie che potrebbero rivelarsi strategiche nella ricerca di nuove risorse.
A differenza degli anni precedenti, nella stesura di questa relazione si è voluto dare priorità ai servizi, lasciando alle ultime pagine, l'analisi delle prospettive economiche della Sezione, quasi a voler esorcizzare i tanti problemi economici che ne hanno condizionato l'azione in questi ultimi anni.
Lo schema di bilancio programmatico che verrà sottoposto alla vostra cortese approvazione evidenzia, tra le entrate, il frutto delle iniziative di valorizzazione patrimoniale. Tale iniziative permetteranno all'Unione di Milano di intraprendere una campagna di ristrutturazione e messa a norma dei numerosi alloggi sfitti a causa delle precarie condizioni manutentive.
È bene chiarire che la gran parte degli alloggi in questione è pervenuto all'Unione per eredità e che una volta ristrutturati potranno essere regolarmente affittati assicurando entrate significative utili all'agognato pareggio di bilancio.
Da evidenziare nel bilancio 2017, così come è avvenuto in parte in quello dell'anno corrente, la parte dedicata alla gestione delle partite commerciali, dalle quali si conta di ricavare, al netto delle spese, risorse utili al finanziamento di nuovi servizi.
In particolare, si tratta della questione dei Botteghini della Fortuna che, dopo un avvio tormentato e complesso, dovrebbe assestarsi con piena soddisfazione di tutti gli interessati.
Anche in questo caso è bene ricordare che la sottoscrizione della convenzione con il Comune di Milano ha permesso, seppur a costo di sacrifici, il mantenimento dei chioschi nel centro della città altrimenti destinati alla definitiva rimozione.
Agli attuali conduttori giunga, anche attraverso queste righe, l'invito pressante ad attenersi alle regole commerciali e fiscali, consapevoli che, solo rispettando le regole, l'Unione potrà salvaguardare, con ogni mezzo, una conquista che deve essere giudicata con lungimiranza.
Certo, ci sono dei problemi logistici provocati dalle imposizioni del Comune, dalla Soprintendenza ai beni culturali e dalla necessità di ospitare i monitor della pubblicità necessari al reperimento delle risorse utili al sostegno dell'intero progetto ma dopo l'impegno della Sezione a volerli nel tempo superare, facendo anche appello alla sensibilità del nuovo Sindaco, non saranno più tollerati comportamenti stravaganti e scorretti.
In conclusione, il quadro d'insieme del bilancio programmatico offre una prospettiva positiva per il nuovo anno che deve concretizzarsi con la piena disponibilità di tutti.
Nessuno deve sentirsi escluso. Soci, collaboratori e volontari devono considerarsi parte di uno dei progetti più nobili: il consolidamento e lo sviluppo di una famiglia che si chiama Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.


Il Presidente
Rodolfo Masto

 

SINTESI DEL BILANCIO PREVENTIVO PER L’ANNO 2017 (entrata)

Riassunto delle Entrate Consuntivo 2015 Preventivo 2016 Preventivo 2017
Avanzo presunto d’Amministrazione   2.000,00 2.000,00
Titolo I - Entrate Correnti 677.688,04 1.051.000,00 1.092.600,00
Titolo II - Entrate in Conto Capitale 1.192.345,24 1.670.000,00 320.000,00
Titolo III - Partite di Giro e Contabilità Speciali 157.384,27 177.150,00 177.150,00
Gestioni Autonome (Circolo Paolo Bentivoglio) 62.587,08 43.850,00 47.350,00
Totale generale dell’Entrata 2.090.004,63 2.994.000,00 1.639.100,00

 

SINTESI DEL BILANCIO PREVENTIVO PER L’ANNO 2017 (uscite)

Riassunto delle Uscite Consuntivo 2015 Preventivo 2016 Preventivo 2017
Disavanzo presunto d’Amministrazione      
Titolo I - Spese Correnti 987.064,53 1.016.400,00 1.060.600,00
Titolo II - Spese in Conto Capitale 1.041.503,25 1.706.600,00 354.000,00
Titolo III - Partite di Giro e Contabilità Speciali 157.384,27 177.150,00 177.150,00
Gestioni Autonome (Circolo Paolo Bentivoglio) 62.587,08 43.850,00 47.350,00
Totale generale dell’Uscita 2.248.539,13 2.994.000,00 1.639.100,00
Avanzo/disavanzo di gestione -158.534,50 -0,00 -0,00
Totale 2.090.004,63 2.994.000,00 1.639.100,00

 

 


Note dopo la realizzazione WEB

Differenze dall'originale: dimensione del carattere, impaginazione, allineamento, indicizzazione, titoli, tabelle dati.
Realizzazione WEB a cura dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Milano ONLUS - ultima modifica 26/01/2018 alle 16:52